Comitato in difesa di Bucita e del Territorio: Rifiuti. Basta parole, si tuteli l'economia del territorio
A
Bucita strade lastricate di percolato e nessuna delle nostre
richieste è stata ascoltata.
A
pochi mesi dall'estate, puntuale come un orologio svizzero,
spuntano
la solita emergenza rifiuti e le solite soluzioni, le quali sono
identiche da anni.
Comprendiamo
a pieno la difficoltà degli enti locali i quali si trovano a
dover
fronteggiare la stagione estiva senza alcuna certezza rispetto
allo
smaltimento dei rifiuti urbani. Ma questo non esime in alcun
modo gli
stessi amministratori comunali, a partire dal Sindaco
Antoniotti,
dalle proprie enormi responsabilità.
Il
pesante coperchio del commissariamento all'emergenza ambientale
si è
ormai sollevato, e con esso è sparito il parafulmine su cui gli
assessori regionali ed i sindaci di ogni colore scaricavano
tutte le
proprie inefficienze.
Ciò
che appare evidente è che le amministrazioni comunali hanno
fatto
una deliberata scelta politica: quella di non mettere in atto la
raccolta differenziata, foraggiando un sistema di potere basato
su
discariche private e impianti obsoleti finalizzati
all'incenerimento.
Non
è un caso, infatti, che le stesse espressioni usate due, tre o
quattro anni addietro, da vari esponenti politici, le ritroviamo
ancora oggi sui giornali: “la differenziata va fatta, ma ora
dobbiamo risolvere l'emergenza”. La soluzione? Ovviamente altre
discariche, altre zavorre inutili sulle spalle dei territori,
pericoli per la salute e certezze negative per l'economia. Ci
chiediamo: se la soluzione era la differenziata già quindici
anni
fa, quando venne istituito l'ufficio del commissario, perché
oggi
siamo ancora la regione con il tasso di raccolta differenziata
più
basso d'Europa? Responsabilità alle amministrazioni regionali
certo,
ma anche alle amministrazioni locali.
Rossano,
come si può evincere dai cassonetti di rifiuti indifferenziati
strapieni non appena l'impianto di Bucita non funziona per
qualche
ora, non fa eccezione.
E
questo non crea solo enormi problemi sanitari, ma devasta
letteralmente la contrada che ospita l'impianto. In questi
giorni,
infatti, a seguito del trionfale annuncio di ripristino
dell'impianto
di trattamento di Bucita, impianto che lo ricordiamo è
letteralmente
e statisticamente inutile, l'unico risultato è stato un
intollerabile fetore lungo le strade delle contrade rossanesi,
anche
perchè sono pochissimi i mezzi di trasporto dei rifiuti a norma
i
quali, per legge, dovrebbero essere sequestrati.
Come
se non bastasse l'assessore regionale Pugliano, nelle sue nuove
fantomatiche linee guida, ha previsto lo stanziamento di decine
di
milioni di euro per potenziare proprio gli impianti di
trattamento
per la produzione di combustibile (Rossano, Crotone, Reggio
Calabria,
Siderno), che non significa soltanto continuare a perseverare su
una
strada fallimentare ed anti-economica, ma anche continuare a
violare
le direttive europee per cui l'Italia è ripetutamente multata
(ovviamente pagando coi soldi nostri) e soprattutto continuare a
vessare gli stessi territori, i quali invece dovrebbero essere
soggetti a bonifica immediata.
Ci
appelliamo alla società civile del nostro territorio ed alle
istituzioni pulite e lungimiranti se ne esistono: la Calabria e
la
Sibaritide volti pagina. Chi non è in grado di farlo, faccia
spazio
ad altri.
Comitato
in
difesa di Bucita e del Territorio
Comitato in difesa di Bucita e del Territorio: Rifiuti. Basta parole, si tuteli l'economia del territorio
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