Rossano: Turismo, il successo si misura dai pernottamenti
Uva: più incoming e meno
eventi-spettacolo
Si vince con
l’esclusività,non con brutte copie
Nel
turismo si vince con l’esclusività e con l’originalità. E una delle cose che,
di certo, non si può dire di Rossano, è che non custodisca aspetti e momenti
difficilmente replicabili altrove. Per la sua storia, per la sua posizione
geografica e la quantità di paesaggi diversi e contigui, per la sua struttura
geomorfologica, per le sue tradizioni laiche e religiose e per quelle unicità
che già la rendono famosa (meno di quanto potrebbe esserlo) nel mondo intero:
su tutti, il suo grande centro storico, che è una invidiabile città d’arte a
tutti gli effetti; il Codex Purpureus unico al mondo e la liquirizia conosciuta
a tutte le latitudini!
Gli esempi sono numerosi. Anche nella nostra regione. Nessuno potrebbe immaginare, ad esempio, fuori Rossano, di cimentarsi in un improbabile evento contestuale e di successo pari (da sempre e non da oggi!) alla notte dei Fuochi di San Marco, il 24 aprile (anche se ancora poco o nulla si è fatto per promuovere questo evento in Calabria!). Allo stesso modo, non avrebbe grandi speranze di successo immaginare e organizzare altrove, in questo periodo, una manifestazione contestale e di successo pari alla prossima 56esima edizione del famoso Carnevale internazionale di Castrovillari. Perché c’è una storia, ci sono tante edizioni consecutive. Per capirci meglio: c’è uno spazio già riempito prima e pure bene (in termini di esperienza e di comunicazione). Ogni tentativo di muoversi nella stessa direzione sarebbe dunque destinato a fallire. Tempo ed energie sprecate. E ciò vale soprattutto nell’ambito di territori vicini e più in generale in una regione complessivamente povera, come la Calabria, di eventi storicizzati importanti, spesso per disattenzione o miopia politica ed istituzionale.
Se queste sono le premesse di metodo, di chi studia e fa turismo certo non per fortuito passatempo politico, allora appare evidente che, in tema di politiche pubbliche per i turismi, moltissimo c’è ancora da fare, se non da iniziare, nella nostra città; e senza dover necessariamente scomodare la necessità di avere a disposizione faraoniche risorse economiche, ormai definitivamente sparite dopo anni di sprechi. Ciò che serve è anzi tutto un cambio di mentalità nella concezione e gestione pubblica del turismo. Se Rossano è anzi tutto città d’arte, è necessario come il pane che gli uffici preposti si concentrino ad esempio sull’incoming territoriale, regionale e extraregionale, sul turismo scolastico e di prossimità e sulla promozione di offerte complete, capaci di trasmettere al viaggiatore potenziale la fotografia dell’esatta natura di destinazione turistica di Rossano: il suo centro storico ed il suo patrimonio artistico, la sua montagna ed i suoi diversi paesaggi, la sua enogastronomia. Non servono gli eventi-spettacolo di una notte, senza identità e organizzati talvolta in location e contesti neutri, non esclusivi e dunque replicabili ovunque. Sono state e saranno tutte brutte copie di qualcosa che non ha prodotto e non produrrà l’unico vero risultato che può essere misurato e considerato di successo: e cioè il pernottamento. Perché senza i numeri del pernottamento non ha alcun senso parlare di successo di eventi!
Rossano: Turismo, il successo si misura dai pernottamenti
Reviewed by Anonimo
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