Inchiesta Rossano, Dima: evitare giudizi sommari
Nel 2011 il centro destra ha stravinto per meriti
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Le recenti inchieste che stanno portando alla luce ed interrompendo
l’accertata pervasività di gruppi criminali locali, sta dimostrando, anche
attraverso quanto stiamo leggendo sulla stampa, la totale estraneità della
classe dirigente che governa da decenni la Città di Rossano.
Nel condividere la preoccupazione, sottolineata in questi giorni da più parti,
per la capillarità di quanto scoperto, ritengo doveroso sostenere senza retorica il lavoro importante e sinergico messo in
campo, con risultati, dalla magistratura e dalla forze dell’ordine.
Bisogna andare avanti su questa strada e promuovere, senza alcun tentennamento,
la difesa senza alcun distinguo della
legalità ed il rispetto delle regole, chiudendo
porte e finestre all’ingresso del malaffare nelle nostre istituzioni locali
e nella società.
Allo stesso tempo non credo sia però operazione di verità, di buon
senso né esercitata in buona fede quella di tentare di coinvolgere, senza alcun
fondamento né giudiziario né di altro tipo, l’intera classe politica di questa
Città, in particolare Sindaco e Amministrazione
Comunale, nel vortice di illazioni, accuse, diffamazioni.
Non sono accettabili
tante conclusioni irresponsabili, frutto ahinoi! di una inclinazione
accusatoria ai processi sommari che pare difficile da sradicare in questo
Paese, in questa regione e che resta lontana mille miglia dalla serietà di
quanti, a vario titolo, anche dall’interno delle istituzioni locali, sono
impegnati nei fatti contro il dilagare della criminalità organizzata.
Il rispetto per tutte le indagini in corso,
ed anche per le storie e dignità personali che fisiologicamente entrano in
gioco in momenti del genere, dovrebbero imporre a tutti, soprattutto a quanti
esercitano ruoli e funzioni di rappresentanza politica, maggiore equilibrio nelle analisi, rifuggendo da sintesi strumentali, spesso campate in aria e
destinate solo a disinformare ed a produrre odio.
Tentare di gettare discredito sulle elezioni amministrative del 2011,
stravinte dal centro destra e dal Sindaco Giuseppe ANTONIOTTI,
così come il tentativo di offuscare la democraticità e trasparenza
dell’attività complessiva della Giunta in carica, invocando verifiche
supplementari o rafforzate, comunque diverse da quanto la magistratura è già in
grado di accertare autonomamente, mi pare non soltanto un’offesa agli elettori
di questa città che, con oltre il 63%, hanno scelto chi dovesse andare al
governo e chi all’opposizione in questi anni, ma anche all’intelligenza di
tutti noi.
Non devo del resto essere io a ricordare l’impegno senza precedenti del
centro destra di governo a Rossano, dimostratosi capace,
in tante occasioni, rimbalzate agli onori della cronaca nazionale, di porre
argini notevoli a tante forme di illegalità, a partire dalla lotta storica
all’abusivismo. Dico anzi che proprio la constatazione diffusa di questo
particolare impegno amministrativo per la legalità sia stato e sia alla base
delle tante conferme elettorali che il centro destra ha saputo raccogliere
negli anni, in assoluta trasparenza e senza alcuna esigenza o necessità di
dover essere sostenuto o peggio condizionato da forze e poteri esterni.
Inchiesta Rossano, Dima: evitare giudizi sommari
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