Ciminelli: partecipazione straordinaria
Attorno a 20 falò rinnovata catarsi tribale
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Una delle
sfide più importanti, in materia di politiche pubbliche per i turismi, è quella
di saper investire sugli eventi storicizzati, soprattutto quelli di tradizione
plurisecolare, facendoli diventare autentici ed impareggiabili attrattori
turistici e dunque economici. Con le mandorle (da cui deriva il nome della
comunità), i particolari e rinomati piselli coltivati in loco, il cosiddetto
“marruggio” di Amendolara conservato nel Museo e lo straordinario ed unico
rituale pagano-popolare dei falò di San Vincenzo, che da 555 anni si ripete per
le vie cittadine e del centro storico, il Paese della Secca si candida ormai a
diventare un vero e proprio brand di marketing territoriale. Emozionate ed
efficace 365 giorni all’anno.
Ne è sempre
più convinto il Sindaco Salvatore
Antonio CIMINELLI che esprime tutta la sua soddisfazione per l’eccellente riuscita della due giorni
popolare di San Vincenzo Ferreri, patrono di Amendolara. – Un evento
identitario atteso – dice il Primo
Cittadino – e divenuto ormai punto di riferimento nel territorio, per la
sua quasi tribale capacità di
aggregazione. La capacità che le istituzioni locali devono saper
condividere con le popolazioni – continua – è soprattutto quella di
considerare, quelle che sono le più
originali tradizioni distintive tramandate e vissute da secoli, come preziose e speciali finestre di ingresso
per il viaggiatore e per l’ospite. Momenti autentici come quelli
vissuti venerdì 26 e sabato 27 scorsi, dai falò alla ricca proposta
enogastronomica, dall’euforia dei “puntilli” in strada alla scoperta degli
angoli più suggestivi del centro storico affacciato sul mare, non possono infatti
non emozionare chi li scopre e li vive – conclude CIMINELLI – soprattutto quanti, tantissimi quest’anno, sono giunti
da tutta la provincia. – Insieme al Primo Cittadino anche il vice sindaco Gianni ESPOSITO, gli assessori Franco ADDUCI, Pasquale APRILE e Domenico
FALSETTI, il presidente del consiglio comunale Marco MITIDERI e diversi sindaci dell’alto ionio, tra i quali Francesco DURSO di Roseto e Franco MUNDO di Trebisacce. – Venerdì
26, inoltre, in occasione della prima giornata di festa, si è tenuto un
consiglio comunale congiunto, iniziativa denominata “Un falò per lo Ionio” per ribadire il No unanime dell’alto ionio
alle trivellazioni petrolifere a largo della costa.
Dal quartiere San Marco al Borgo, da Santa Lucia allo storico Timpone
(dove si accende il fuoco più maestoso), da Piazza Lanzino al rione
Vecchio, 20 enormi falò hanno
scandito ancora una volta il festoso e ciclico trapasso dal vecchio al nuovo,
dalla stagione invernale a quella estiva. Una catarsi collettiva, fatta di canti, balli e voglia di condivisione,
coordinata dal comitato feste guidato dal presidente Dino RINALDI, ed egregiamente ritmata dalla Banda Musicale Tommaso TRAETTA di Bitonto (Bari) diretta dal Maestro Simone MEZZAPESA. Ed è stata proprio la grande professionalità
e versatilità dimostrata dai suonatori
bitontini, messa più volte a dura prova dalle interminabili richieste
musicali del variopinto corteo danzante, a trasformare le due lunghe serate
amendolaresi, in particolare la notte di sabato 27, in un happening collettivo
senza precedenti, con la strade del
paese ed i vicoli del centro storico letteralmente invase fino all’alba. In
mezzo alla gente, soprattutto giovani, dall’inizio alla fine dell’evento,
quartiere dopo quartiere, falò dopo falò, CIMINELLI
ha definito straordinaria la
partecipazione territoriale di quest’anno, tanto da iniziare a pensare,
in vista della 556 edizione 2014, a due serate dedicate rispettivamente al
paese ed al centro storico. È così forte – sostiene – l’efficacia di
comunicazione e positivo passaparola che queste iniziative producono nel
territorio e nella regione, che non prenderne atto, in chiave manageriale ed
istituzionale, sarebbe un delitto per chi, come noi, ha a seriamente cuore la sempre
maggiore fruizione di Amendolara come destinazione turistica sostenibile
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