Paludi: sempre peggio a Castiglione

Abbiamo voluto credere che la venuta a Paludi ed al parco di Castiglione nel luglio del 2010 dell’Assessore regionale Prof. Mario Caligiuri, dell’on. Giuseppe Caputo e di numerosi Sindaci dello Jonio portasse consapevolezza negli Amministratori locali dell’importanza dei beni culturali e della loro tutela e valorizzazione. Stiamo verificando, purtroppo, che così non è stato e non è per il sito archeologico di Castiglione di Paludi.

Sono ormai anni che, pur essendo stati spesi molti soldi pubblici per lavori vari e per la recinzione (statali ed ex comunità montana), nonostante le numerose e puntuali segnalazioni, l’area archeologica di proprietà comunale continua ad essere occupata da numerosi animali di varie specie che recano gravi danni alle emergenze ed impediscono agli ormai pochi visitatori una tranquilla ed interessante escursione. A conferma durante la passeggiata che annualmente Italia Nostra di Mirto effettua il 25 aprile la folta schiera di intervenuti ha fatto fatica a muoversi nei viali e nel prato per la presenza di escrementi bovini ovunque.

Ancora oggi la rete di recinzione che in vari punti è stata abbassata e/o tagliata da lungo tempo non è stata ripristinata da parte del Comune in modo da impedire l’accesso agli animali; inoltre numerosi paletti di sostegno della rete sono stati segati in prossimità della torre nord per potere abbassare la rete e farli entrare.

Considerato il forte degrado in cui versano le emergenze, coperte da molta vegetazione, ma soprattutto la mancanza di manutenzione che impedisce al visitatore di godere dell’insieme, le Associazioni culturali e ambientaliste del Territorio non stanno portando più visitatori nel parco di Castiglione.

La pulizia delle aree interne al sito veniva eseguita normalmente, da oltre venticinque anni, nel mese di maggio dagli operai forestali – in modo da offrire nella stagione estiva un parco degno di questo nome – che non vengono più utilizzati a questo scopo; fino ad alcuni giorni fa non lo era.

Tutto ciò avviene nell’incuria più assoluta dell’Amministrazione comunale che, con controlli sistematici, eviterebbe questo grave stato di cose. Questo disinteresse a tutelare adeguatamente e con poca spesa il bene culturale prezioso di Castiglione è veramente grave ed incomprensibile e fa presagire una sconfitta pesante per tutti coloro che hanno a cuore la cultura e la nostra storia. Credo fermamente che ci vuole poco per recuperare quanto stiamo perdendo.

Scrivevo in una nota pubblica dell’anno scorso: Se questo stato di cose dovesse continuare, per Castiglione non c’è veramente più speranza!

Non sono pessimista, ma se si continua come sta facendo l’Amministrazione comunale, credo anche che ci stiamo avvicinando molto velocemente alla chiusura!

di Palmino Maierù