Caputo difende la classe dirigente di Rossano
G. Caputo:‹‹La politica a
Rossano mai sotto ricatto››
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La classe dirigente di centro destra di
questa Città non ha mai avuto complessi di riverenza nei confronti di
qualsivoglia interesse o potere criminale. Dal 1993 ad oggi, continuiamo a sentirci
forti ed orgogliosi delle migliaia e migliaia di voti di opinione che, in tutte
le occasioni, hanno consacrato e consolidato, attraverso il ripetuto successo
elettorale, il rapporto di stima e fiducia dei rossanesi in un metodo di
governo, attento agli interessi generali, proteso al progresso ed ancorato
stabilmente alla difesa ad oltranza della legalità.
Lontani per cultura da qualsiasi forma di prepotenza,
convinti sostenitori della libertà personale e di espressione del proprio
consenso politico, nutrendo un rispetto sacro del voto e delle opinioni
dell’elettorato abbiamo sempre
chiesto alla nostra città di giudicarci solo ed esclusivamente sulla base del
nostro operato. Ed è soltanto per queste ragioni, per stima personale e
per l’elevato gradimento delle politiche pubbliche messe in campo con
determinazione e senza guardare in faccia nessuno, che la cittadinanza ci ha continuamente riconosciuti come credibili ed
affidabili destinatari della responsabilità di governo della cosa pubblica.
Il rispetto
delle regole, la lotta all’abusivismo, la demarcazione netta e costante tra
lecito e illecito, il ripristino forzato della legalità a tutti i livelli e la
difesa strenua dell’integrità delle istituzioni da qualsiasi forma di
ingerenza, criminale o meno, sono sempre state la premessa ed il metodo
dell’azione amministrativa del centro destra.
Ecco perché ho avvertito come un pugno nello stomaco
leggere certe affermazioni che si ripetono da qualche giorno sui media e che
pretenderebbero rovesciare, seppur velatamente, sulle istituzioni di questa
città responsabilità e capi d’accusa infamanti. Non sono assolutamente
tollerabili talune esagerazioni ed interpretazioni
che, se non sono strumentali, appaiono gravemente lesive della onorabilità,
della dignità e dell’immagine non soltanto di un’Amministrazione Comunale
ma dello stesso corpo elettorale e della Città nel suo complesso.
Si evitino paroloni e atteggiamenti ipocritamente
moralisti, trasformando una vicenda giudiziaria in corso e rispetto alla quale
dovremmo dimostrare maggiore senso di responsabilità, nella fantasiosa aula di un processo sommario ad
una Città intera ed a chi la governa.
Non
soltanto la classe politica di Rossano, senza distinzioni partitiche, può
andare fiera di aver sempre eretto barriere insormontabili a qualsiasi
condizionamento esterno delle
istituzioni ma si cade nel ridicolo e nel patetico quando si pretende alludere
al presunto condizionamento delle
elezioni del 2011 nelle quali, su
22.563 schede scrutinate l’attuale Sindaco ANTONIOTTI ha ottenuto ben 13.931
voti di preferenza. Abbiamo troppo rispetto dell’intelligenza dei
nostri concittadini e di tutti anche solo per ipotizzare che e come sia stato possibile costringere il 63% dei rossanesi a
votare in un modo piuttosto che in un altro!
La cosiddetta “agibilità democratica” delle
istituzioni di questa Città non ha bisogno di essere verificata da nessuno
semplicemente perché non è mai stata
messa in discussione da nessuno e da nulla, neppure da questa inchiesta della magistratura verso cui
nutriamo rispetto e fiducia.
La
politica rossanese non è affatto sotto il ricatto del malaffare né soggetta a
poteri esterni, che siano o meno
di natura criminale! Chi, snaturando dettagli investigativi o abusando di
stralci di carte giudiziarie, ritiene di poter ergersi a novello fustigatore di
una classe dirigente a tutti i livelli o della storia personale e pubblica
degli uomini politici e di governo della nostra comunità, sta commettendo un
errore gravissimo rispetto al quale, come già ribadito ieri dal Primo
Cittadino, non esiteremo a tutelarci in
tutte le sedi.
Per la
chiarezza e le linearità che l’ha sempre contraddistinta, la storia politica ed
istituzionale di questa Città non può essere ignorata o travisata.
La malsana e violenta commistione tra singole
circostanze giudiziarie, per altro tutte ancora da valutare e dimostrare, con
un intero percorso amministrativo che in vent’anni ha rappresentato e continua
a rappresentare un modello di buon governo, è destinata soltanto ad inquinare
ed a gettare discredito e sospetti sulla trasparenza e l’integrità morale di
quanti hanno invece condiviso con la stragrande maggioranza dei cittadini e con
spirito di servizio e abnegazione la via
dello sviluppo democratico, sociale, culturale ed economico di Rossano nel
territorio.
A QUESTE
FORME DI REVISIONISMO E DI RICATTO NON CEDEREMO MAI.
Per quel che ci riguarda continueremo ad essere al fianco della magistratura e delle forze
dell’ordine, con cui abbiamo sempre operato in perfetta sinergia, nel contrasto alla delinquenza
organizzata.
Caputo difende la classe dirigente di Rossano
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