Campana: Fiera Ronza, preservare DNA evento identitario
Entro giugno protocollo per 550°
edizione
Identità, turismo
enogastronomico, sviluppo sostenibile, qualità della vita,
produzioni tipiche, eccellenze agroalimentari, terroir, promozione e
tutela dei piatti della memoria e della tradizione. Bisogna
preservare e far emergere il DNA, autentico, della FIERA della RONZA.
Coerenza, deve essere questa la parola d’ordine per il futuro!
Distinguere l'evento da tutto ciò che non c'entra con storia,
mission, natura e obiettivi di una manifestazione popolare istituita
circa 30 anni prima della scoperta delle Americhe da Re Ferdinando
d’Aragona. Aspettando la 550esima edizione (SABATO 7 GIUGNO 2014),
sarà siglato un protocollo d’intesa tra istituzioni e
associazioni di categoria regionali, affinché l’evento sveli,
difenda e promuova il proprio cuore identitario e distintivo,
candidandosi a diventare momento qualificante per la Calabria intera.
È
quanto emerso dall’incontro di approfondimento e confronto
tenutosi, questa mattina (7 giugno) in occasione della 549esima
edizione della Fiera della Ronza, nell’omonima località del Paese
dell’Elefante di pietra.
Oltre al padrone di casa, il Primo Cittadino Pasquale
MANFREDI,
erano presenti anche i
sindaci di Bocchigliero Luigi
DE VINCENTI, di
Terravecchia Mauro
SANTORO,
di Scala Coeli Mario
SALVATO e l’On. Giovanni
DIMA sottosegretario alla
Protezione Civile della Regione Calabria. Nel pubblico anche il
vicesindaco di Mandatoriccio Ferruccio
COLAMARIA
e Maria Jose CALIGIURI,
esponente politico del PDL, il vicesindaco di Campana Andrea
LAUTIERI e
l’assessore comunale Francesco
PARROTTA.
Costruiamo
e promuoviamo presidi umani nell’entroterra.
Così DIMA
ha definito in sintesi la necessità di riappropriarsi
del territorio, di
ripopolare i centri montani, di contrastare lo spopolamento
governando da terra, anche, la stessa emergenza incendi (non bastano
e non servono soltanto Canadair ed elicotteri!) e soprattutto il
dissesto idrogeologico. In questo contesto, il sottosegretario ha
sollecitato, da parte di tutti, la rivalutazione del vero senso
storico della FIERA della
RONZA, il cui valore non
potrà essere solo romantico o simbolico. Attorno a questi eventi,
infatti – ha detto – si riaccendono, se accompagnate con lucidità
e coerenza, meccanismi di rilancio turistico, commerciale ed
economico. E gli esempi – ha concluso DIMA
– sono numerosi.
Dalla
CIA alla Coldiretti, dai produttori alle istituzioni a più livelli,
fino a Slow Food. Le associazioni di categoria tutte saranno
contattate dal Sindaco
MANFREDI, entro la fine
del mese di giugno, per redigere un protocollo d’intesa in
vista dell’edizione 2014 della Fiera della Ronza,
che l’anno prossimo,
conterà per l’appunto 5 secoli e mezzo.
Dobbiamo definitivamente entrare nell’ottica – ha detto il Primo
Cittadino – che eventi
preziosi come questo che la Storia ci tramanda, di cui la Calabria
può andar fiera e con cui possiamo distinguerci e quindi attrarre,
possono diventare autentici motori di sviluppo, non solo per Campana!
– C’è Giovanni, con il cappello di paglia in testa, di Campana,
che mostra orgoglioso i suoi maialini;
ci sono due giovani in sella a due cavalli,
uno bianco ed uno nero, che si lasciano ammirare, dai più piccoli,
curiosi, mentre avanzano al trotto; pulcini,
coniglietti, galline che
beccano il mangime. Più in là l’esposizione di selle
da soma, campanacci per le mucche e tutta l’attrezzatura utile per
cavalcare, lavorare e arare. Ci sono anche le tradizionali “fiscelle”
della ricotta
costruite artigianalmente in giunco; il pentolame in rame, il
pecorino crotonese,
i formaggi di Crucoli, ed i prodotti caseari da Paludi; ciliegie
e frutti di stagione,
pomodori più grandi di un melone; salsiccia e pancetta sulla brace
ad arrostire. Colori, profumi, e atmosfere, quasi d’altri tempi.
Questo, il senso della Fiera della Ronza, che anche quest’anno ha
riscosso un autentico successo di partecipazione.
Campana: Fiera Ronza, preservare DNA evento identitario
Reviewed by Redazione R. e D.
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