Podolica rischia di scomparire in silenzio
Cristiana SMURRA
Il caso paradossale di un’azienda
di Rossano,
C.Smurra: ‹‹Dove sono associazioni
categoria?››
-
È sconcertante la vicenda che da mesi vive l'azienda di Rossano – Paludi
"LA SULLA" di Vincenzo BRUNETTI, allevatore calabrese, gravemente
leso dagli effetti perversi di provvedimenti assunti nei suoi confronti, conseguenza
diretta della mancata applicazione di una legge regionale. Quanto accaduto e
continua ad accadere, rappresenta l'emblema di un sistema troppo spesso nemico
ed ostile verso quanti, pur rispettosi delle leggi e delle regole,
nell'applicarle in modo pedissequo, si pongono e pongono, in assoluta buona
fede, questioni legittime agli enti competenti. Questioni che troppo spesso non
trovano risposta. Un meccanismo diabolico, sintetizzato nella mala burocrazia,
che vorrebbe trasformare i cittadini in sudditi, sciocchi ed ubbidienti di
fronte, forse, a qualche centro di potere. Dietro disposizioni spesso
calate dall'alto, si nascondono infatti, molte volte, interessi che nulla hanno
a che fare con la tanto decantata salute dei consumatori che si dichiara di
voler difendere o tanto meno con la legalità, figuriamoci con il buon senso. Mi
chiedo però dove sono le associazioni di categoria. Anziché distrarsi, quando
accadono simili assurdi episodi, dovrebbero affiancare le legittime istanze dei
propri associati, sostenendoli nella loro esigenza di verità.
È, quanto dichiara Cristiana SMURRA, segretario della Condotta Sibaritide – Pollino in
merito alla nota vicenda che vede coinvolta l'azienda LA SULLA di Vincenzo
BRUNETTI. Ad occuparsi di questa storia, a dir poco paradossale, è l’ultimo
numero del settimanale Corriere di
Calabria.
L’allevamento più importante di mucca podolica – si denuncia – rischia di scomparire nel silenzio
delle istituzioni. Sono passati oltre 2 mesi e l’allevatore Vincenzo BRUNETTI attende ancora una
risposta.
La storia dell’azienda LA SULLA – si legge nello speciale – è iniziata quando la Regione Calabria con decreto del 25
novembre 2011 ha deciso di modificare il sistema di identificazione degli
animali destinati alla macellazione. I marchi auricolari sono stati sostituiti
con i boli endoruminali. Alla consegna però qualcosa non convince l’allevatore
della provincia di Cosenza. I boli non erano accompagnati da alcuna
certificazione che, ne attestasse la provenienza, la qualità, la rispondenza
alla normativa comunitaria e nazionale, né da materiale illustrativa da cui potesse
desumersi che il prodotto era stato testato sugli animali a cui era destinato. BRUNETTI decide di porre dunque alcune
domande prima di sottoporre le sue mucche al trattamento. I dubbi
dell’allevatore sembrano legittimi ma non riceve alcuna risposta. Anzi ottiene
una multa di 45 mila euro. Così impugna il provvedimento davanti al Tar ma
viene respinto. La sentenza è stata impugnata e si attende che il Consiglio di
Stato fissi la data nell’udienza d’appello. Nel frattempo, però, l’allevatore
cosentino ha riproposto i suoi quesiti al Ministero. A due mesi di distanza
però ancora nessuna risposta. Così in quei stessi giorni dall’azienda LA SULLA parte un’altra missiva, questa
volta rivolta al Presidente Giuseppe
SCOPELLITI. Nella lettera l’allevatore sostiene che il suo comportamento
non deve essere identificato come rifiuto all’adeguamento della normativa in
vigore, ma deve essere qualificato come legittima richiesta di acquisizione,
rivolta tempestivamente agli enti competenti, delle informazioni riguardanti
l’affidabilità e sicurezza dei boli
endoruminali da applicare ai capi del proprio allevamento. Tant’è – si legge –
che BRUNETTI stesso ha ordinato a
farsi pervenire a proprie spese, i boli relativi al numero degli animali da
sottoporre al trattamento. Ma anche questa richiesta al governatore SCOPELLITI è caduta nel silenzio. Dopo
qualche giorno si rivolge all’Unità di crisi del Ministero di Sviluppo
Economico. Roma questa volta si muove. Il responsabile della struttura invia
una comunicazione al presidente della Regione Calabria ricordandogli che già il
17 gennaio aveva sottoposto la sua attenzione quanto stava avvenendo
all’azienda bioagricola LA SULLA. Ma,
nonostante questo ulteriore sollecito dal parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Regione ancora nessuna
risposta.
Podolica rischia di scomparire in silenzio
Reviewed by Redazione R. e D.
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