Discarica Scala Coeli, dov’è lo Stato?
Denuncia e appello della bieco: ADESSO BASTA!
Può un sindaco bloccare tutto a prescindere?
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Rossano – Adesso basta. Sulla discarica di
Scala Coeli è diventato ormai intollerabile ed inaccettabile sia
l’ostruzionismo puro e senza alcun fondamento messo in atto dal Sindaco Mario SALVATO,
sia lo stallo decisionale nel quale i poteri periferici dello Stato e le
istituzioni sovra comunali paiono soggiacere. La misura è colma. Da una parte,
non vi è una, dicasi una prescrizione imposta alla BIECO Srl che non sia stata
scrupolosamente rispettata. Dall’altra, pur di fronte all’evidenza di tutte le
autorizzazioni concesse, pur di fronte alle ultimissime verifiche dell’ARPACAL
(6 maggio scorso), e che hanno confermato il rispetto delle prescrizioni
richieste, proseguono, su doppio binario, l’ormai evidente ostruzionismo
vizioso del Comune di Scala Coeli e, in parallelo, una vergognosa campagna di
disinformazione su presunte illegalità, irregolarità e misfatti dei quali ogni
giornalista dovrebbe forse verificare sussistenza, fonte e documentazione
probante prima di farne carne da macello mediatico! Si sta soltanto creando
allarme ingiustificato nella gente. Su iniziativa non certo delle popolazioni,
che erano e restano preoccupate semmai dell’emergenza rifiuti, ma di un
gruppetto composto da qualche studente universitario (il famoso presidio di
ieri lunedì 20 erano 10 persone in tutto, nessuna di Scala Coeli!), si sta continuando
ad alimentare una campagna d’odio nei confronti della società titolare
dell’impianto, inventando falsità che – ecco l’amarezza – transitano
direttamente sui media, senza alcuna verifica. Parole usate senza responsabilità
che diventano titoloni di giornale e slogan di presunte battaglie tra il bene
ed il male. Siamo alla follia e, per certi versi, all’anarchia! Lo abbiamo già
smentito: 1) i rifiuti destinati alla discarica provengono dall’impianto di
trattamento di Bucita a Rossano, dove conferiscono, tra gli altri, anche
Cariati e Scala Coeli; 2) la discarica, inizialmente voluta anche dal Sindaco
SALVATO e realizzata dalla BIECO, gode di tutte, nessuna esclusa, le
autorizzazioni previste, nel rispetto di tutte le prescrizioni integrative
richieste. È utile far sapere, inoltre, che proprio nei giorni scorsi il TAR
Calabria ha rigettato (e non è il primo rigetto a favore della BIECO in questa
vicenda!) un ennesimo ricorso contro un atto regionale con il quale, al termine
di ulteriori accertamenti e verifiche, il Dipartimento Politiche per l’Ambiente
revocava gli effetti inibitori delle prescrizioni richieste alla Società.
Ovviamente, di questo ennesimo rigetto, per iniziative giudiziarie assunte
contro l’apertura della discarica e poi fallite perché fondate sul nulla, non
danno mai notizia quanti invece diffondono falsità quotidiane sull’intera
vicenda e sull’azienda divenuta ormai vittima di un sistema perverso nel quale
chiunque può insultare nelle piazze un imprenditore, senza che vi sia un quadro
giuridico forte di certezze e poteri capaci di intervenire a garanzia di tutti.
Ma è mai possibile che davanti alla forza di tutte le autorizzazioni, il
Sindaco di Scala Coeli possa impedire l’accesso ai camion per trasferire i
rifiuti trattati a Rossano, adducendo ora presunti vizi di notifica e domani
qualcos’altro? Ma è mai possibile che un’iniziativa imprenditoriale sana e
pulita debba esser messa in croce e bloccata sulla base di soli pregiudizi? E’
tollerabile che decisioni così urgenti, finalizzate a governare la gravissima
emergenza rifiuti in atto in questo territorio debbano poter esser ostruite,
dilazionate e inficiate da comportamenti di chiusura preconcetta? MA DOV’È LO STATO? Del resto, questo
atteggiamento di chiusura ostinata ed a prescindere, era stato già annunciato
dallo stesso Sindaco SALVATO intervenendo ad una riunione in Prefettura, nello
stupore dei vertici delle forze dell’ordine presenti. E’ per queste ragioni ed
alla luce di una situazione che rischia di diventare ormai emblematica del
fallimento stesso dello Stato di diritto a queste latitudini che rivolgiamo un appello pubblico al
Presidente della Regione, a quello della Provincia, al Prefetto di Cosenza ed a
tutti i rappresentanti del territorio in Regione e Provincia ad assumere una
posizione di chiarezza rispetto a questo sopruso reiterato del quale continua
ad essere soltanto vittima soltanto la BIECO e con essa un intero
gruppo aziendale che in questa difficile contingenza economica continua ad
essere garanzia di lavoro per centinaia di famiglie. – Per solo dovere di
cronaca si coglie, infine, l’occasione per precisare che i 4 mezzi giunti ieri
in località Pipino, pur non avendo conferito i rifiuti come previsto (nel
rispetto dell’ordinanza), sono regolarmente arrivati dalla provinciale fin
dentro la discarica, alla presenza delle forze dell’ordine, senza alcun disagio
o rischio/pericolo per nessuno.
Discarica Scala Coeli, dov’è lo Stato?
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