RDT, il ritornello stonato su Scala Coeli. Si pensi alla differenziata.
Dopo
che la Regione Calabria e buona parte dei comuni calabresi non
hanno
fatto nulla per la raccolta differenziata, ricompare
l'emergenza, la
stessa da quindici anni, e ricompare la proposta di una nuova
discarica. Sia un giornalista, un esponente politico,
un'azienda, un
sindacalista, una volta ogni tre mesi questi soggetti, sempre
gli
stessi, a turno, ci costringono a parlare della fantomatica
discarica
di Scala Coeli, costringono i cittadini a sentire questo
ritornello
stonato di cui si sono scocciati persino i giornali. Come
sempre il
nostro biasimo va a tutti questi sporadici interlocutori, ma
non
all'azienda proprietaria della discarica, proprietaria di
altre
discariche, titolare della raccolta in importanti località del
territorio, la quale legittimamente difende il proprio operato
per
fini lucrativi, per la propria ragione sociale, il proprio
profitto.
Torniamo
al punto. La discarica di Scala Coeli è pronta? È tutto a
posto,
tutto in regola, nessun problema? Risolve tutti i problemi
della
sibaritide? Bene, allora perché non l'avete aperta da un paio
di
anni?
La
verità è che l'assessore regionale, il commissario
all'emergenza
ambientale e qualche burocrate politicante locale hanno paura.
Sanno
che quella discarica non risolve nulla, sanno delle
irregolarità e
delle forzature indecenti che ruotano intorno a
quell'impianto, per
esempio l'ultimo documento del Dipartimento Ambiente, sanno
che
quella discarica semplicemente accontenterebbe qualche
imprenditore
e, di contro, devasterebbe l'economia del territorio,
ulteriormente.
E allora? E allora aspettano che sindaci, comitati,
giornalisti,
cittadini chiedano in ginocchio: apritela, così loro non
avrebbero
nessuna responsabilità. Non hanno evidentemente compreso che i
tempi
sono cambiati.
Mettiamo
in chiaro una cosa: siamo disponibili a confrontarci,
pubblicamente e
privatamente, con tutti i soggetti istituzionali favorevoli,
anzi,
non nettamente contrari, all'apertura della discarica di Scala
Coeli,
in modo da poter spiegare ancora una volta,
inequivocabilmente, le
motivazioni oggettive per cui non permetteremo questo scempio.
Passiamo
alle soluzioni ed alle responsabilità. La legge imponeva che
nel
2012 si arrivasse al 65% di Raccolta Differenziata. Chi arriva
almeno
alla metà? Nessuno. Chi paga le multe che l'UE ci combina per
questo? I cittadini.
Fine
della questione: finché sul nostro territorio non si realizza
la
raccolta differenziata e non si inizia un circuito di riciclo
e
riutilizzo, non c'è spazio per altre discariche ed altri
disastri,
lo diciamo tanto alla Regione quanto a qualche comune che
pensa di
guadagnare qualche mese di non-differenziata aprendosi una
discarica
sotto casa.
È
per questo che da mesi promuoviamo un tavolo congiunto di
tutto il
territorio Sindaci-Associazioni, per uscire dal perverso
circuito
regionale e costruire dal basso un piano dei rifiuti
territoriale
virtuoso, partendo dagli esempi vicini (Saracena) e meno
vicini
(Salerno) che dimostrano inequivocabilmente che il problema
dei
rifiuti non è tecnico, ma politico e di speculazione.
Non
ci sono più spazi per fesserie e soluzioni tampone, chi non
vuole
intraprendere la strada di un ciclo dei rifiuti virtuoso al
servizio
delle comunità troverà sistematicamente l'opposizione
imperturbabile dei cittadini.
Rete
per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
RDT, il ritornello stonato su Scala Coeli. Si pensi alla differenziata.
Reviewed by Redazione R. e D.
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