Terra E Popolo, gli incidenti sulla SS 106 non avvengono per caso
Lottare per la
mobilità pubblica significa lottare per la sicurezza.
-
Rossano - Il rispetto e la
vicinanza per il dolore dei nostri concittadini colpiti dalla
tragedia è enorme, e nessuna parola o cerimonia rimarginerà
minimamente la ferita. Non possiamo far altro, dunque, che
stringerci
attorno alla famiglia come comunità e come persone.
Quello che si può
fare,
invece, è lottare per evitare altre tragedie.
Questo non può
prescindere dall'individuazione del problema e delle
responsabilità:
gli incidenti sulle strade del meridione, ed in particolare
sulla
tragicamente famosa statale 106, non accadono per caso. Sono
invece
lo specchio di governi e giunte regionali sordi, sordi non
solo alle
richieste di civiltà di un territorio come quello ionico, ma
sordi
anche al grido di dolore di comunità e famiglie.
Non esiste un piano
di
investimento per le infrastrutture del sud, o quanto meno per
la loro
messa in sicurezza, così la nostra strada statale si snoda
come una
mulattiera tra cittadine e splendidi paesaggi, alternando i
segnali
stradali alle croci della nostra gente.
Il piano di
trasporti
regionale non prevede praticamente alcun investimento nella
ferrovia,
e anche questo non è un dato irrilevante: sulle nostre strade
infatti si consumano circa 200.000 incidenti all'anno, mentre
sulle
ferrovie poco più di 50. Questo dato, per ovvie ragioni,
diventa
ancor più drammatico sulle strade del sud. Non ci piace fare
la
conta delle vittime, ma anche da questo punto di vista le
statistiche
inducono tristezza e grande rabbia.
Sabato scorso,
occupando
i binari a Sibari, ignari di quello che era accaduto poche ore
prima,
i cittadini si sono chiesti perché, dandosi una risposta
netta: in
questa regione si sono favorite le imprese private su gomma,
che
gestiscono il 90% del trasporto locale e godono di pesanti
finanziamenti pubblici.
Non abbiamo nulla
contro
le imprese private, e riteniamo prezioso il loro contributo
nel
creare posti di lavoro che siamo pronti a difendere, ma è
inaccettabile che le infrastrutture del nostro territorio
siano da
far-west. Perché, per esempio, la Regione Calabria non
effettua una
gara d'appalto per il trasporto pubblico locale ormai da più
di
dieci anni?
Le procure di questa
regione, impegnate nel perseguitare chi difende il diritto
alla
mobilità, non hanno alcuna attenzione nei confronti di questa
faccenda?
Perché la regione
conferisce milioni di euro alle ditte private e non investe
nelle
ferrovie, che sarebbero migliaia di volte più sicure?
Perché il governo
stanzia miliardi di euro, miliardi di euro, in opere che non
saranno
mai realizzate e che comunque sarebbero inutili, come il Ponte
sullo
Stretto e la TAV, mentre non ha minimamente pensato a
raddoppiare ed
elettrificare la ferrovia ionica, la quale sarebbe un'opera
realmente
strategica e decisiva per l'economia del paese, data la
posizione nel
mediterraneo?
Non troviamo una
risposta
che sia razionale che non imputi ad interessi privati e
politico-affaristici l'origine di questi disastri.
Per cui ribadiamo la
volontà di proseguire il percorso di forte mobilitazione,
pacifica e
civile, che abbiamo iniziato il 15 settembre scorso, e che
proseguirà
su rivendicazioni chiare: il ripristino delle tratte a lunga
percorrenza; la riapertura delle stazioni; un piano di
investimento
nella ferrovia ionica. Ci appelliamo a tutta la nostra gente
affinché
continui a partecipare sempre più decisa e numerosa, fino a
quando
non ci daranno ascolto. Alla ridicola classe dirigente locale,
regionale e nazionale, con particolare riferimento
all'assessore
regionale ai trasporti, rivolgiamo un invito: evitate le
cerimonie,
se non siete in grado di tutelare gli interessi della
collettività,
dimettetevi. In ogni caso Terra e Popolo lavora per sollevarvi
dal
vostro incarico democraticamente.
Movimento TERRA e POPOLO
Terra E Popolo, gli incidenti sulla SS 106 non avvengono per caso
Reviewed by Redazione R. e D.
on
16:05
Rating:
Nessun commento: