Rossano: Convegno “La Morte Indegna”
GIORNATA DEL RICORDO DEI MARTIRI
DELLE FOIBE - PER GLI ESULI D’ISTRIA, FIUME E DALMAZIA
-
La scelta dell’Amministrazione comunale di
confermare anche quest’anno il sostegno convinto alla celebrazione cittadina
del Giorno del Ricordo aveva ed ha
un obiettivo ben chiaro: colmare un
vuoto di informazione su questa tristissima pagina della storia nazionale e
mondiale.
Lo sterminio degli italiani nelle Foibe, che
ha assunto anche i contorni di un fratricidio tra connazionali, rappresenta,
infatti, uno di quei paragrafi che per troppi anni sono rimasti vuoti.
Con orgoglio, in questi ultimi anni, nella
nostra città, aderendo all’impegno dei
soci dell’associazione “Il Baluardo” è stata avviata una forte operazione
culturale per coinvolgere, soprattutto
le nuove generazioni, sul recupero di questa importante memoria storica.
E voglio cogliere l’occasione di oggi, di
questa ricorrenza così densa di significati, per complimentarmi con tutti
quegli studenti che hanno inteso aderire
al Secondo Premio letterario in ricordo delle Foibe, promosso dai
rappresentanti de Il Baluardo con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
Quella storia dimenticata è la nostra storia,
quella dell’Italia unita del secondo dopoguerra: al pari della Giornata della Memoria, per non
dimenticare le vittime della Shoah.
L’indifferenza
è una patologia dalla quale si può guarire.
La
memoria è un vizio al quale la società matura non sa rinunciare.
Ecco perché, cari amici, cari studenti vi
rinnovo l’invito, così come ho avuto modo di ribadire in più circostanze, a riappropriarci della nostra identità di
italiani. E quindi, l’invito a capire chi siamo, a capire questo nostro
Paese e ad affrontare la sua storia: comprese
le pagine più oscure come quella che ricordiamo oggi.
La Storia insegna che all'ingiustizia delle
scellerate azioni umane si deve rispondere con la forza della cultura, della conoscenza,
della tolleranza e dell'equo confronto.
FOIBE
non significa solo uccidere un uomo: ma diventa la metafora di
un rovesciamento radicale dei valori umani.
Gettare
un uomo in una foiba, significa considerarlo come un rifiuto, cancellandone
oltre all’esistenza fisica, l'identità, il nome, la memoria.
Quale occasione migliore, quindi oggi, all’interno
di questo convegno unico nel suo genere, per ascoltare dalla vivavoce di Agostino DUCA, la testimonianza di chi è riuscito
a sfuggire a questo destino atroce.
Così come sono sicuro che molti dei dubbi
che albergano in ognuno di voi saranno chiariti dal Prof. Spartaco PUPO, docente di Storia delle dottrine politiche
presso l’UNICAL, che saluto e ringrazio
per la sua presenza.
Cari ragazzi, studiate e capite, perché mai
come in tempi difficili come questi, senza storia e precedenti, caratterizzati
da crisi economiche e morali, c’è bisogno di tutta la vostra energia, della
vostra freschezza per costruire un Italia dove ci sia più dignità per tutti,
nessuno escluso.
Senza
storia non c’è futuro!
Al mondo dell’associazionismo e delle
istituzioni, invece, chiedo che venga espressa, anche oggi, a distanza di oltre
50 anni dai terribili avvenimenti, una
condanna ferma nei confronti di chi si è reso responsabile delle Foibe.
Lo ribadisco con forza e determinazione: un Paese è davvero unito solo se ha il
coraggio di ricordare tutta la propria storia, senza distinzione alcuna.
La memoria è vita. E la memoria condivisa è
forza vitale, generatrice di futuro e di progresso per una comunità come
la nostra votata all’accoglienza e all’integrazione.
Proprio i valori dell’accoglienza e
dell’integrazione hanno moltissimo a che fare con il Giorno del Ricordo e con l’esigenza di essere un Paese unito; che
sa essere una comunità forte e aperta grazie a quella straordinaria
energia che sa sprigionare il sentirsi parte di un’unica storia e di un unico destino.
Vi ringrazio.
Giuseppe
ANTONIOTTI
Sindaco
di Rossano
Rossano: Convegno “La Morte Indegna”
Reviewed by Redazione R. e D.
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