DICHIARAZIONE
DEL SINDACO GIUSEPPE ANTONIOTTI
Non possiamo che esprimere convinta soddisfazione per la decisione della Giunta Regionale, annunciata e formalizzata nella giornata di ieri (mercoledì 7), di autorizzare la proposizione di giudizio di legittimità costituzionale della legge sulla “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”, che ha disposto, tra l'altro, la soppressione, immotivata e scriteriata, del nostro Tribunale. Non ho mai voluto rappresentare, sin dall’inizio di questa paradossale vicenda, la sola Amministrazione Comunale in questa sfida che era ed è di civiltà e che coinvolge tutti. Senza distinzioni inutili! Ecco perché continuo a ritenere di poter interpretare sentimenti diffusi nel rivolgere un ringraziamento al Presidente della Giunta Regionale Giuseppe SCOPELLITI per aver mantenuto, sull’errore legislativo fatto a Roma su Rossano, l’impegno pubblicamente assunto con tutta la nostra comunità, oltre che con la sua classe dirigente. Allo stesso tempo ed allo stesso modo ringrazio il consigliere regionale Giuseppe CAPUTO che, con la redazione e presentazione dell’ordine del giorno N.72, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 5 settembre scorso, ha dato avvio alla iniziativa in questione, impegnando in questa direzione il Consiglio e, quindi, su conforme proposta del Governatore, anche la Giunta. Così come ribadito in più occasioni, nello spirito unitario che abbiamo cercato di preservare in ogni momento del dibattito e del confronto, nessuna iniziativa doveva esser lasciata intentata. Anche quella giudiziaria e costituzionale! Attraverso l’evidenza dei numeri ed alla luce delle insanabili contraddizioni presenti in tutta questa vicenda, l’obiettivo era e rimane quello di costringere il Governo prima e, adesso, lo stesso Legislatore a rivedere quello che è, senza nessuna necessità di ulteriori aggettivi, un errore storico al quale porre urgente rimedio. Nell’interesse esclusivo e superiore delle popolazioni. Se, quindi, prosegue, da una parte, la via della politica e l’impegno dei parlamentari calabresi, dall’altra, con il via libera di ieri al conferimento della procura speciale ad un avvocato, a difesa di quello che è stato riconosciuto come “interesse della Regione Calabria” a promuovere il giudizio innanzi alla Consulta, Rossano ed il territorio tutto possono giocare una nuova importante carta a sostegno della sopravvivenza di un insopprimibile presidio di giustizia e legalità.
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