Amendolara: 555° Falò di San Vincenzo
Ciminelli:
quest’anno “Un falò per lo Ionio”
Venerdì
26 e sabato 27,centro storico,dalle 21
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Senza identità e senza investimento
sulla storia non c’è alcuno sviluppo turistico sostenibile. È con questa
convinzione e con questo metodo, di valorizzazione delle risorse e del proprio
patrimonio per governare il futuro, che il Paese della Secca si prepara a vivere
la 555esima edizione della Festa di San Vincenzo con i suoi tradizionali falò. L’appuntamento è per VENERDÌ 26 e SABATO 27
a partire dalle ORE 21.
A darne
notizia è il Sindaco Salvatore Antonio
CIMINELLI che, soddisfatto dello straordinario
successo della quarta edizione della Sagra dei Piselli, svoltasi con
grande partecipazione popolare nei giorni scorsi, nell’invitare i calabresi ad Amendolara, annuncia un’ulteriore importante novità,
collegata quest’anno alla tradizionale accensione dei fuochi per il proprio
Santo Patrono: il progetto intercomunale
“UN FALÒ PER LO IONIO”. Insieme ai colleghi di Calabria, Basilicata e
Puglia prospicienti lo Jonio, infatti, in occasione dell’evento identitario
avviato nell’anno della santificazione, nel 1458, dai monaci domenicani, verrà
sottoscritta la richiesta comune
delle 5 Vele per lo Ionio a Legambiente contro le trivellazioni
petrolifere in corso a largo della costa.
Quella dei Falò di San Vincenzo è una
tradizione tramandata per oltre mezzo millennio e che coinvolge l’intera popolazione,
partendo dalla stessa costruzione delle enormi pire, da bruciare al
passaggio della processione laica, per ben due giorni di seguito. Per
realizzare ognuna di esse, con migliaia di fascini di ulivo disposti attorno
ad un altro tronco di pino fissato da funi ai bordi delle strade, occorre
duro lavoro e fede. Gli artigiani delle pire, quartiere per quartiere, si
arrampicano aiutati da scale per raggiungere altezze record. Bastano poche
decine di minuti per mandare le pire in fiamme e fumo, accuratamente appiccate
dai veterani fuochisti del paese.
Ma
la vera particolarità, che rievoca ancestrali riti pagani e goliardici,
sta tutta nei cosiddetti “puntilli”, vere e proprie barriere umane al
passaggio del corteo diretto ai vari fuochi. I protagonisti del “puntillo”
impediscono l’accesso costringendo gli altri a “spuntellare”, con
movimenti sincronici accompagnati da canti e cori fino, quindi, a liberare la
strada. E non finisce qui. Giunti al cospetto della pira, agli organizzatori è
riservata l’opportunità di esigere, dalla banda musicale che segue il corteo,
danze e musica ad oltranza prima di concedere l’accensione! Un tira e molla
suggestivo che coinvolge tutto il centro storico con il rione Borgo e il rione
Quintone, fino al mattino successivo.
Siamo di fronte ad uno di quegli eventi
identitari – chiosa CIMINELLI – di cui è ricca questa regione, che
emozionano residenti ed ospiti, che non può essere perso e sul quale può essere
fondata, in rete, una efficace azione di marketing territoriale.
Amendolara: 555° Falò di San Vincenzo
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